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I n questo punto del Golgota, dove noi celebriamo stamattina la tradizione afferma che le donne insieme a Maria e al giovane Giovanni stavano contemplando gli ultimi istanti dellavita di Gesù. Noi vogliamo fare lo stesso stamattina, prima di partire alla volta dell'aeroporto: vogliamo fissare gli ultimi istanti del nostro stare ossia “stabat” ai piedi …

I n questo punto del Golgota, dove noi celebriamo stamattina la tradizione afferma che le donne insieme a Maria e al giovane Giovanni stavano contemplando gli ultimi istanti della
vita di Gesù. Noi vogliamo fare lo stesso stamattina, prima di partire alla volta dell’aeroporto: vogliamo fissare gli ultimi istanti del nostro stare ossia “stabat” ai piedi della croce.

Un pensiero su questa seconda lettura che abbiamo appena ascoltato. É una professione di fede: Dio umiliò se stesso assumendo la condizione di servo.
Gesù é venuto per servire, Gesù ci dà l’esempio. Il nostro servizio segua l’esempio di Gesù. La sua ricchezza é questa: umiliò se stesso facendosi ubbidiente fino alla morte di croce.

Questo in greco si chiama kenosi, cioè abbassamento, spoliazione di Dio, il quale “scende” e si “spoglia” della sua natura divina per donarsi agli altri.

6 Cristo, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; 7ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, 8 umiliò se stesso facendosi
obbediente fino alla morte e alla morte di croce. 9 Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; 10 perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; 11 e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

Filippesi 2,6-11

Dio che ha tanto amato il mondo, dirà Giovanni, che spogliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte di croce. E in questo luogo facciamo memoria di questo evento, l’evento più grande della nostra salvezza.

Voi sapete che sono quattro i misteri della fede cristiana: incarnazione, passione, morte e resurrezione di Gesù. Questo é uno dei quattro misteri… siamo qui … l’incarnazione l’abbiamo vista a Nazareth, passione e morte qui e la resurrezione giù a questo monte.

13 Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. 14 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15 perché chiunque crede in luiabbi a la vita eterna». 16 Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. 17 Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.

Giovanni 3,13-17

È tutto un circolo di amore: Dio che si dona per darci l’esempio. E allora ringraziamo il Signore, perché Dio ha esaltato il suo Figlio Gesù e, chiunque si mette in ginocchio davanti a Lui, sarà proclamato figlio di Dio. E noi siamo qui, ai piedi della croce, siamo qui su questo monte e siamo e saremo i “Golgotae cives”, i cittadini del Golgota. Ricordate bene questa parola: Golgotae cives, cittadini
del Golgota, ed é anche qui che tutti noi siamo nati, non soltanto noi Passionisti che meditiamo il mistero della passione di Cristo, proprio in questo luogo dove é nata l’ispirazione della congregazione della Passione di Gesù Cristo.

I Passionisti annunciano la croce come unico rimedio del male. Questa é la frase con la quale iniziamo ogni celebrazione, ogni forma di preghiera comunitaria: nel nome di Gesù ogni ginocchi si
pieghi nei cieli, in terra e sottoterra e ogni lingua proclami che Gesù é il Signore. Non a caso la nostra fraternità carismatica si chiama “Nel nome di Gesù”.

C’è un legame con questo luogo… e noi in questo luogo non ricordiamo soltanto tutta la fraternità carismatica Nel nome di Gesù, che si riunisce a Cancello Arnone, ma tutti coloro, quindi anche voi, che
pregate con noi. E siamo davvero tanti, siamo una famiglia, la famiglia di Dio.

In questo momento riconosciamo il Signore e lasciamoci lavare dal suo sangue: una goccia di sangue, una goccia del sangue di Cristo ha salvato l’umanità… in questo posto Cristo non ha versato una
sola goccia di sangue… e questo sangue noi oggi, qui, in questo posto, lo invochiamo su di noi… in questo momento di salvezza e di presenza di Dio immaginiamoci, utilizziamo la nostra fantasia spirituale, pensando che, in questo momento, anche noi siamo ai piedi della croce e che questo sangue scende anche su di noi per salvarci, redimerci e consacrarci… Signore Gesù, ti presentiamo anche tutti i nostri defunti, i nostri antenati paterni e materni da cui proveniamo… il tuo sangue, Gesù, lavi noi e loro… liberandoli dalle fiamme del Purgatorio e portandoli con te in Paradiso… ti preghiamo per quelle anime che abbiamo conosciuto e che ci hanno fatto del bene e in modo ancor più particolare per le anime del Purgatorio più abbandonate… e presentiamo a Te per mezzo di Maria nostra Madre perché tu sei Dio e vivi e regni Dio Padre onnipotente, nell’umiltà dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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p. Emanuele Zippo

p. Emanuele Zippo

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