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Abbiamo contestualizzato storicamente e visivamente il luogo dove Gesù è nato? Non ancora perché siamo in una cappella attigua, al di là di queste mura c’è il luogo dove Gesù ènato, dove tutto questo si è compiuto.Erano delle grotte e i pastori erano lì a pascolare il loro gregge. La gloria di Dio si presentò …

Abbiamo contestualizzato storicamente e visivamente il luogo dove Gesù è nato? Non ancora perché siamo in una cappella attigua, al di là di queste mura c’è il luogo dove Gesù è
nato, dove tutto questo si è compiuto.

Erano delle grotte e i pastori erano lì a pascolare il loro gregge. La gloria di Dio si presentò loro e disse: Che cosa fate qui, andate, oggi è nato per voi il Salvatore! In questa città, un evento straordinario, pensate che bello! Oggi noi siamo qui e fra poco fisseremo gli occhi in quella grotta, come duemila anni fa metteremo gli occhi nello stesso luogo, immaginate che oggi al posto dei pastori ci siete voi! Al posto di Giuseppe e Maria oggi ci sono due lampade e lì starete voi, metterete i piedi su quella terra dove Gesù è stato preso e spostato nella mangiatoia, Gesù avvolto in fasce é messo al caldo.

“E una grande luce rifulse in quel posto” e noi oggi siamo qui, come i Magi, per adorarlo, siamo qui e guardiamo non più l’altro ma gli altri con occhi diversi perché anche noi veniamo da lontano, anche
noi siamo venuti qui per adorarlo, siamo venuti qui da lontano per stringerlo tra le nostre braccia.

Epifania, manifestazione di Dio in questo luogo, questo é il Natale, Dio che si fa uno di noi. Dio che prende la nostra casa e ne fa la sua casa. Dio prende la nostra casa umana fatta di carne ed ossa e la
assume a se, la santifica. Quindi tanto male questa vita non é, non é così brutta. Certo, la vita é brutta per chi non la vive nella grazia di Dio, per chi non la spende con Dio, resterà sempre una vita sola, non vissuta ma sopportata.

1 Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse. 2 Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si gioisce quando si spartisce la preda. 3 Poiché il giogo che gli pesava e la sbarra sulle sue spalle, il bastone del suo aguzzino tu hai spezzato come al tempo di Madian. 4 Poiché ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà
esca del fuoco. 5 Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace; 6 grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e sempre; questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.

Isaia 9,1-6

Noi non dobbiamo sopportare ma supportare la vita, noi dobbiamo sostenerla dal di sotto, dal di dentro. Siamo i figli della luce e come i pastori e i Magi che si misero in cammino perché videro un segno nel cielo, noi siamo non studiosi, non siamo astronomi, scienziati, ma siamo uomini e donne in cammino e che hanno sentito parlare della stella di Cristo e siamo venuti per adorarlo. Erode fece questo calcolo nella sua testa: uccidiamolo, togliamolo di mezzo, perché lui conosceva le scritture, lui era ebreo, sapeva della profezia che si sarebbe compiuta qui a Betlemme di Giuda, e chiese conferma ai teologi del tempo: che cosa dicono le scritture a proposito del Messia? “E tu Betlemme di Efrata non sei la più piccola delle città di Giuda e da te uscirà il Messia” e i Magi questo lo conoscevano.

Noi non siamo abituati a guardare in alto, a vedere le stelle, a scoprire le stelle, non siamo in cerca di qualcosa di sensazionale, siamo venuti qui per vedere un bambino, non in carne ed ossa perché non lo vedremo in carne ed ossa, ma Lui si farà carne ed ossa tra poco per noi, ci darà il suo corpo, ci darà il suo sangue perché questa sua presenza sia per noi fonte di gioia. Siamo chiamati alla gioia, abbiamo bisogno di vedere questa stella, abbiamo bisogno di puntare il dito verso di Lui, gli occhi verso di Lui per poterci aprire alla gioia, alla speranza.

Come Maria portò la gioia ad Elisabetta anche noi dobbiamo essere portatori di gioia tornati a casa, ecco il messaggio di oggi, portatori di gioia, portatori di assoluto, ti annuncio una grande gioia: é nato per te il Messia. E come é nato per me, così la salvezza é anche per te. Allora come i Magi anche noi vogliamo guardare in alto per capire i segni dei tempi ma non farci abbattere e sconvolgere la vita, abbagliare da queste luci.

Perché ricordiamoci che nel cielo, oltre alle luci forti, e ieri nel deserto le abbiamo viste, ci sono anche le luci piccole e fioche. Tante volte noi cerchiamo le luci abbaglianti e poi corriamo il rischio di cadere come le stelle. Dobbiamo stare attenti a non lasciarci abbagliare dalle stelle cadenti e come stelle cadenti possono essere tante cose: la nostra vita cadrà, la nostra salute sarà cadente, la morte ci potrà allontanare da Dio, i soldi sono dei beni cadenti, le amicizie che non sono in Dio sono amicizie cadenti… ma chiediamoci: la nostra vita é davvero spesa in Dio e noi come i Magi portiamo il lieto annuncio agli altri o siamo abituati a guardare in alto e cerchiamo le stelle che per un attimo passano nella nostra vita e non posiamo lo sguardo sul vero autore della vita, la luce vera, quella che nasce nel mondo? E stamattina lo abbiamo contemplato sull’altare, Cristo che si fa pane vivo disceso dal cielo. Attenzione allora a non confondere la luce vera con le stelle cadenti e chiediamoci se a noi fa più notizia nel nostro cuore che le stelle cadono, quindi le notizie e i gossip, i fatti di cronaca e le cose che ci sono attorno o le cose più vere, più assolute? Perché le cose più vere e più assolute le abbiamo nella Bibbia se noi le leggiamo e le studiamo!

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p. Emanuele Zippo

p. Emanuele Zippo

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